Biopsia liquida..la via migliore per la cura del cancro

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L’obiettivo del mio blog è quello di analizzare a fondo i trend che possono davvero affermarsi ed innovare il settore di riferimento. La biopsia liquida è uno di questi. E’ un’innovazione profonda nella cura del cancro. In sostanza l’idea è effettuare prevenzione costante e non invasiva, individuando cellule tumorali ad uno stadio molto preliminare, in modo da effettuare approfondimenti diagnostici mirati e la cura in maniera tempestiva. Esistono vari percorsi di ricerca in atto, che di basano sull’analisi di umori corporali (sangue, saliva o addirittura alito) e puntano ad individuare cellule tumorali anche 18 mesi prima del manifestarsi della malattia. Quindi con un semplice prelievo di sangue, saliva o soffiando in uno strumento sarà possibile esaminare il DNA rilasciato nella circolazione sanguigna dalle cellule tumorali, evitando così prelievi di tessuto (biopsia tradizionale, inattiva e costosa) di qui il nome di biopsia liquida. Gli interessi economici sono enormi, si spostano miliardi  dalla cura (chemio, radio) e dalla prevenzione tradizionale verso la biopsia liquida, che magari su base mensile puo’ indicare se ti stai per ammalare di cancro. Magari come accade oggi con l’ecografia o test per il diabete, lo si potrà effettuare direttamente dal proprio medico.  Chi ci sta lavorando?  il prof. David Wong dell’università, della California in Los Angeles, opera test su biopsia liquida su saliva per cancro ai polmoni,   l’azienda Pathway Genomics aveva già messo a disposizione nel 2014 un test per effettuare biopsie liquide, per rilevare tumori al loro primo stadio. Molto interessante è anche Grail società che ha lo scopo di mettere a punto un test per rivelare diversi tipi di cancro. Nel consiglio di amministrazione di Grail (ispirata al Santo Grail)  figurano il fondatore di Microsoft, Bill Gates,il fondatore di Amazon Jeff Bezos, l’ex direttore del National Institute of Health, Richard Klausner, ed altri filantropi e scienziati impegnati nella lotta al cancro. La nuova società può contare su un fondo da 100 milioni di dollari. Anche in Italia i nostri ricercatori sono attivi alla ricerca di una biopsia liquida affidabile. Cito solo per brevità alcune eccellenze:  prof. Salvatore Siena, Direttore dell’Oncologia Falck di Niguarda. E’ stata messa punto una “biopsia liquida” all’IRCCS di Candiolo (Torino), in collaborazione con il Niguarda Cancer Center di Milano, con il sostegno di AIRC. Infine un’altro filone è quello ispirato dal “fiuto” che alcuni cani avrebbero nell’individuare il cancro attraverso analisi olfattiva delle urine o dell’alito.  Più’ in concreto il team di ricerca guidato dal Prof Lorenzo Spaggiari, responsabile del Programma Polmone dell’Ieo, l’Istituto europeo di oncologia di Milano si occupa proprio di quest’area di indagine. «Nell’area alveolare che espiriamo, si trovano dei composti volatili organici, i “Voc”, che sono frutto del metabolismo fisiopatologico alterato dal tumore e ne costituiscono la “firma molecolare”», spiega il chirurgo Roberto Gasparri dell’Ieo, primo autore di uno studio sul naso elettronico: «È un dispositivo olfattivo artificiale, grande come un modem, dotato di otto sensori al quarzo che, analizzando l’aria espirata, rilevano la presenza o meno dei “Voc” incriminati, con una sensibilità del 90% per i tumori del polmone allo stadio 1».   Metto sempre in guardia da soluzioni taumaturgiche ed esoteriche che talvolta chi ha un problema del genere  insegue, qui parliamo di ricerche serie e di un trend che avrà un seguito importante.  Andrea Conte

cane fiuto per analisi cancro


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