Open Source: oltre il software gratis, uno stile d'azienda
Il 25 ottobre è il LINUX DAY Italia, in cui vengono celebrati i diversi ambiti di applicazione del software open source: da OPEN erp , che di fatto consente con oltre 700 moduli la gestione di aziende molto complessa senza costi di licenza, ai seminari sui top hit del mondo open source: Python, Ruby, Android. Quest’ultimo, il sistema operativo basato su linux che ha dimostrato al mondo come l’open source sia ormai maturo per la leadership di mercati enormi come quello degli smartphone, in grado di competere ad armi pari con microsoft e apple. Certo per ora oggi molti sono solo utilizzatori di software gratis (meglio libero) : Freecad ( equivalente di autocad), Gimp, l’editor di foto alternativo a Photoshop, LibreOffice, la suite alternativa a Microsoft Office, VLC, il lettore alternativo a Windows Media Player, Amarok, il riproduttore di file audio alternativo a iTunes. Per altri è invece un modo di fare impresa, uno stile d’azienda direi. Vediamo perchè. Il ragionamento è che open source puo’ essere è il sw per le stampanti 3d, per le auto elettriche, per le schede hardware o il progetto di un drone. Non lo sono ancora le molecole per uso farmaceutico, la genetica (studio del DNA) e gli studi sulle nanotecnologie, per via dello sfruttamento industriale della conoscenza associata. Da un lato i progressi di una rete “neurale” estesa a gruppi di persone progredisce in maniera piu’ che proporzionale al numero dei membri che vi appartiene. Dall’altra va detto con onesta’ che non esiste un modello industriale open source per tutti campi, come quelli ad esempio in cui è necessario uno sfruttamento industriale del brevetto per finanziarie la ricerca (come appunto le molecole per uso farmaceutico). Di certo esiste un modello open source sul sw, sull’hw e sulla gestione di impresa. Infatti questa forma di intelligenza relazionale (quella che lega i membri di un progetto open) puo’ essere la base delle relazioni industriali del futuro, stabilendo in modalità open tra i vari componenti dell’azienda chi e come è realmente utile all’impresa, senza i vecchi modelli di rappresentatività ristretta tipici del ‘900 (partiti , sindacati) . Di certo è che nelle aziende che gestisco realizziamo innovazione senza investire soldi in licenze sw ma nel lavoro delle persone, ridistribuendo quindi valore sulla base dell’effettivo apporto al business…. Andrea Conte
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